Descrizione Progetto

L’impegno della Caritas per i Migranti

L’attenzione della Caritas diocesana di Teggiano- Policastro verso il mondo dei migranti affonda le sue radici già negli anni della sua istituzione. Nel tempo, l’impegno della Caritas Diocesana, si concretizza con l’attivazione sul territorio degli sportelli dedicati agli immigrati, soprattutto persone provenienti dall’est Europa e dall’Africa subSahariana, questi ultimi dediti ad attività di commercio ambulante . L’aiuto della Caritas diocesana si concretizza per decenni nel fornire sostegno materiale fatto di generi di prima necessità ma anche supporto alla ricerca di un alloggio e di un lavoro. Un punto di riferimento quello dello Sportello Immigrati che negli anni si intreccia alla realtà del Banco Alimentare e al mondo del Servizio Civile.
La tematica immigrazione assume per la Caritas diocesana una valenza forte nell’anno 2011 quando all’indomani dell’Emergenza NordAfrica si ritrova ad affrontare gli sbarchi di migranti subSahariani a Lampedusa. È agosto 2011 appunto quando arrivano a Padula, sotto la guida dell’allora Direttore Don Vincenzo Federico, 25 minori stranieri non accompagnati. Un’esperienza nuova che significa la presa in carico di giovani migranti di età compresa tra i 14 e i 17 anni. Un percorso nuovo che la Caritas diocesana affronta con le istituzioni, con il Comune di Padula e con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ma anche con il territorio, con il mondo della scuola e del privato sociale.

Il primo progetto di inserimento lavorativo è del 2013 ed è sostenuto da Caritas Italiana .
Si chiama “Orme nella sabbia” e consiste in tirocini formativi- presso aziende del territorio- destinati ai giovani migranti. È grazie a questa prima accoglienza che alcuni giovani migranti sono riusciti nel tempo a concretizzare l’integrazione attraverso il lavoro e la casa.

L’esperienza dell’accoglienza dei migranti si è tradotta sul piano culturale con il concorso artistico letterario “Mare Nostrum” del 2015 rivolto gli studenti degli Istituti secondari di secondo grado.

La Caritas di Teggiano-Policastro, dopo l’Emergenza NordAfrica, ha aderito a 2 importanti progetti di Caritas Italiana rivolti all’ambito immigrazione: “Presidio” e “Rifugiato a Casa Mia”.

L’attenzione della Caritas diocesana ai migranti presenti sul territorio si concretizza oggi attraverso i diversi Centri di Ascolto a Sapri, Padula, Sala Consilina, Teggiano, Postiglione

“Protetto. Rifugiato a Casa Mia” è il progetto di accoglienza lanciato nel 2015 da Caritas Italiana per sostenere percorsi di integrazione dei migranti usciti fuori dal sistema di accoglienza. L’iniziativa ha visto l’adesione di circa 70 Diocesi in tutta Italia. La Caritas diocesana di Teggiano- Policastro, che già aveva sperimentato il progetto nel 2013, ha aderito a tale iniziativa coinvolgendo per tutto il 2016 famiglie e parrocchie del territorio e garantendo per 6 mesi l’accoglienza a 13 persone provenienti da centri di accoglienza e strutture SPRAR. Il progetto che ha visto insieme famiglie e migranti e che si è svolto sotto la guida di un operatore diocesano è stato realizzato a Padula, Montesano sulla Marcellana, Casalbuono, Palinuro, Sala Consilina, Polla, San Giovanni a Piro. Tra i migranti accolti, 3 nuclei familiari con bambini.

“Presidio” è un progetto di Caritas Italiana finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana ed ha l’obiettivo di sostenere, accompagnare i lavoratori immigrati impiegati in agricoltura. La Caritas diocesana di Teggiano Policastro, ha aderito al progetto dal 2014 e attraverso operatori e volontari ha garantito ai lavoratori immigrati nella Piana del Sele assistenza legale, sanitaria, amministrativa. Dagli ascolti effettuati, sono emerse diverse criticità soprattutto legate alle condizioni abitative che hanno portato gli operatori “Presidio”a fornire vestiti, alimenti, coperte, medicine. Vista la problematica di frequenti incidenti stradali che hanno coinvolto immigrati che a piedi o in bicicletta rientrano dai campi, sono state distribuite pettorine catarifrangenti con il logo della Caritas di Teggiano-Policastro. In 4 anni il gruppo di lavoro “Presidio” presente soprattutto nei territori di Eboli e Capaccio ha incontrato oltre 200 lavoratori principalmente di nazionalità marocchina e tunisina.

Nel 2015 la Caritas diocesana di Teggiano-Policastro promuove il Concorso Artistico Letterario “Mare Nostrum”. Scopo dell’iniziativa è affrontare la tematica dell’immigrazione e in particolare focalizzare l’attenzione sugli innumerevoli sbarchi di migranti verificatisi per tutto il 2014 sul territorio italiano. Il titolo “Mare Nostrum” vuole richiamare l’operazione umanitaria di soccorso avviata dal Governo Italiano nel 2013 in seguito al naufragio avvenuto al largo di Lampedusa. Al concorso, partecipano con manoscritti, poesie, opere di pittura e scultura, oltre 50 studenti appartenenti a diversi istituti scolastici secondari di secondo grado. La premiazione si svolge presso Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno. Al primo posto per la sezione artistico letteraria il racconto “Un mare di speranze” della studentessa Roberta Boiero del Liceo Scietifico “A.Gatto” di Agropoli. Per la sezione artistica l’opera “Aggrappati Ad Una Speranza” Mario Capo e Samuele D’Amico del Liceo Artistico Pomponio Leto di Teggiano.

Il progetto “Warm Up” è un’iniziativa di Caritas Italiana nata nel 2016 con lo scopo di fornire vestiario e calzature a alle navi della missione EunavforMed – Operazione “Sophia” impegnate nel Mediterraneo ma anche a tutte le Caritas diocesane impegnate nelle operazioni di sbarco dei migranti presso i porti italiani. La Caritas diocesana di Teggiano- Policastro sin dal luglio 2014 ha partecipato con i suoi volontari alle operazioni di sbarco presso il porto di Salerno. Dal 2016, aderisce al progetto Warm Up che significa “Riscaldarsi” . Ai migranti che arrivano viene fornito un kit composto da tute,ciabatte e biancheria intima. Dal 2014 a novembre 2017 sono stati 22 gli sbarchi avvenuti a Salerno con l’arrivo di oltre 20 mila persone. Il 5 novembre scorso uno dei più tragici sbarchi ha visto giungere i corpi senza vita di 26 donne nigeriane. Alcune di loro sono state sepolte in alcuni comuni del territorio diocesano:Montesano sulla Marcellana, Atena Lucana, Sassano,Polla.

“Abbiamo bisogno di aprire il cuore oltre alle frontiere. Le storie di queste persone spesso non si conoscono, i loro racconti sono pieni di sofferenza mista a speranza, non possiamo impedire a nessuno di sognare una qualità di vita migliore rispetto a quello si ha per nascita, religione, cultura, Paese di provenienza”

Mons. Antonio De Luca